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27-12-2004 |
QUALE ATTIVITA' SPORTIVA PER I NOSTRI BAMBINI?
L’uomo è un animale che non è fatto
per la sedentarietà. Il movimento assicura un adeguato sviluppo
dell’apparato muscolare e scheletrico, regola il metabolismo e concorre
al generale benessere psico-fisico dell’individuo.
Nel bambino è uno degli elementi essenziali
per assicurare un corretto accrescimento.
Il movimento regola l’appetito e il riposo notturno.
Occhio alle società sportive
Oggigiorno con il ridursi degli spazi
all’aria aperta si stanno riducendo le occasioni in cui il bambino può
decidere liberamente come muoversi in base alle proprie necessità
e ormai la maggior parte dei bambini va a scuola in auto o con il bus e
non più a piedi.
Molti genitori si trovano quindi
nella necessità di affidare i propri figli alle cure delle società
sportive, ma queste possono avere finalità diverse dal puro
e semplice benessere psico-fisico del bambino.
Ed ecco quindi che spesso accade
che dopo poco tempo dall’inizio di un’attività sportiva svolta con
la massima soddisfazione da parte del ragazzo, questi decide di smettere
per la frustrazione di un risultato non raggiunto o perché lo sport
viene visto non come un piacere ma come un faticoso sacrificio.
L'allenatore ideale!
Per evitare tutto ciò e non
incorrere nel rischio che lo sport provochi più danni che benefici
è quindi essenziale che il genitore affidi il proprio figlio a istruttori
preparati che lo guidino con saggezza ed equilibrio, da una parte senza
sottostare ai suoi capricci o alla sua pigrizia, dall’altro senza pretendere
da lui prestazioni non adeguate. Proprio per questo diventa molto importante
scegliere
un corso che abbia le giuste finalità formative e che l’istruttore
sia anche un buon educatore. Prima di ogni altra cosa egli dovrà
infatti curarsi della salute e del divertimento del bambino, anche se necessariamente
lo dovrà abituare alla giusta fatica, fermandolo però al
momento opportuno.
Per entrare più in dettaglio,
è bene che fino al completamento della pubertà il ragazzo
non si dedichi unicamente a sport che impegnano solo alcune parti del corpo
(tennis, calcio ecc.), questo per evitare il formarsi di asimmetrie nello
sviluppo corporeo o di accentuare dismorfismi eventualmente presenti. Gli
sport di resistenza vanno evitati e anche l’agonismo dovrebbe essere ammesso
solo a sviluppo puberale ormai completato (in media a 16-17 anni nel maschio
e a 15-16 nella femmina).
Il genitore dovrebbe astenersi quindi
da inutili e controproducenti pressioni sul ragazzo (per soddisfare le
proprie aspirazioni irrealizzate?) finalizzate al conseguimento di coppe,
medaglie e, un giorno, improbabili ricchezze.
Vantaggi di una buona attività sportiva
• corretto sviluppo psico-fisico,
mantenimento della forma fisica, abitudine a compiere gli sforzi utili
all’organismo, correzione di eventuali piccoli difetti fisici
• abitudine all’igiene del proprio
corpo (alimentazione, sonno, pulizia), maturazione di consapevolezza circa
i danni arrecati da sostanze tossiche (fumo, alcool, droghe, sostanze dopanti)
• acquisizione di autocontrollo
e autodisciplina, superamento di eventuali insicurezze, capacità
di avvicinarsi con equilibrio alle vittorie e alle sconfitte della vita
• sviluppo della socializzazione,
dell’amicizia, della lealtà e del coraggio
• miglioramento del rendimento scolastico
Svantaggi dello sport quando praticato in maniera scorretta
• rischio di sviluppo fisico disarmonico,
di peggioramento di eventuali difetti fisici preesistenti, di insorgenza
di patologie a breve (es. cardiopatie, anemie, ecc.) e a lungo termine
(es. osteoporosi)
• stato di affaticamento generale,
insonnia, anoressia, irritabilità e nervosismo
• comportamenti asociali (tendenza
al divismo, all’isolamento, all’aggressività), dipendenza dal risultato
con incapacità a perdere, depressione
• tendenza all’abbandono dell’attività
sportiva per insoddisfazione dei risultati raggiunti
• disturbi della condotta alimentare
• alterazioni del ciclo mestruale
(amenorrea)
• rischio di assunzione di sostanze
dopanti per aumentare le proprie prestazioni
• aumento dei traumi
• peggioramento del rendimento scolastico