
Le allergie sono ereditarie?
Se un genitore è allergico le probabilità che anche il figlio possa diventarlo sono nell’ordine del 40-60%; se entrambi i genitori sono allergici il rischio è del 70-80%. La trasmissione come si vede non avviene quindi in tutti i casi. Perché si sviluppi l’allergia è necessario il concorso di più condizioni: fattori ambientali (principalmente esposizione prolungata a polveri di casa, inquinamento, ma anche abitudini alimentari, fumo passivo, condizioni meteorologiche), fattori infettivi, condizioni socio-economiche (maggiormente colpiti i ceti medio-alti), razziali…
Come mai negli ultimi anni le allergie sono sempre più diffuse?
Per diverse ragioni, ma prevalentemente per le migliori condizioni igieniche e le maggiori possibilità di prevenzione e cura delle malattie infettive. Da non dimenticare inoltre il ruolo negativo dell’inquinamento atmosferico sull’apparato respiratorio per chi si trova a vivere nelle grandi città.
Perché il miglioramento delle condizioni igieniche favorisce le allergie?
Le condizioni attuali dei bambini non sono paragonabili a quelle di qualche decennio fa. I bambini non vivono più a contatto con gli animali da cortile o da allevamento come avveniva una volta. Stare a contatto con “lo sporco” provocava una maggiore esposizione ai germi. Ora invece ci troviamo nella condizione che si ha sì una diminuzione delle infezioni, ma il sistema immunitario, come liberato dagli “affanni” di doversi continuamente battere contro questi pericoli, si è come “concentrato” a reagire, nei soggetti predisposti, verso sostanze per lo più innocue come ad esempio i pollini o gli acari della polvere domestica.
La cura dell’asma può portare alla guarigione definitiva?
Le cure che vengono effettuate hanno la finalità di fare stare bene il bambino e liberarlo dai sintomi. A tutt’oggi non abbiamo cure che portano a una vera e propria guarigione definitiva. Tuttavia l’asma in molti casi spontaneamente migliora fino a scomparire intorno alla pubertà e anche nei soggetti in cui persiste non si ha un peggioramento dello stato dei polmoni nel tempo.
In caso di allergia alimentare come comportarsi?
Per quanto riguarda le allergie agli alimenti è necessario valutare per ogni singolo bambino i vantaggi e gli svantaggi dell’allontanamento della sostanza a cui è allergico. Infatti apparentemente la soluzione può essere semplice: si elimina un alimento e il bimbo migliora. Ma spesso accade che, come nel frequente caso dell’allergia al latte di mucca, non è poi agevole mantenere il bambino lontano da un alimento che si trova un po’ dappertutto (biscotti, merendine ecc.). Si è visto inoltre che nella maggior parte dei casi il continuare ad assumere l’alimento che provoca allergia fa sì che questa col tempo si risolva naturalmente. Allontanare allora l’alimento, al fine di evitare un lieve disturbo, potrebbe vanificare questa possibilità con il rischio di avere reazioni gravi (seppur rare) qualora il bimbo venisse a contatto inconsapevolmente con il cibo “incriminato” in età successive. Ecco allora che ogni possibile decisione dovrà essere attentamente valutata per non incorrere in problemi peggiori di quelli che si vorrebbe evitare. Il più delle volte è meglio contenere i sintomi provocati dall’allergia alimentare (esempio il prurito, le dermatiti ecc.) con le medicine.
I “vaccini” contro le allergie sono utili?
L’immunoterapia iposensibilizzante specifica somministrata per via sottocutanea (“vaccino contro le allergie”) è utile in alcune condizioni. La massima efficacia si ha nel caso di rinite allergica ai pollini. Molto dibattuta l’efficacia della via di somministrazione orale che è certamente più comoda ma con effetti più limitati o in alcuni casi assenti.
Per quanto tempo va proseguito il “vaccino”? Può essere pericoloso?
Le iniezioni vanno proseguite ad intervalli stabiliti dal medico per almeno 3 anni. Eccezionalmente si possono avere reazioni pericolose, che possono essere prevenute ponendo la giusta attenzione a eventuali precedenti reazioni più lievi al “vaccino”; sarà quindi compito del genitore il riferirle con precisione al medico prima della dose successiva. Le iniezioni vanno praticate in un ambulatorio che possegga tutte le attrezzature necessarie per evitare ogni problema.
Se un bambino presenta un vasto eritema in seguito alla puntura di una zanzara può correre pericoli se punto da un’ape?
L’allergia al veleno di imenotteri (api, vespe, calabroni) non ha nulla a che fare con le reazioni al veleno delle zanzare. Anche nel caso di una reazione locale alla puntura di imenotteri che possa apparire eccessiva ai genitori, il più delle volte non è necessario intervenire se non per alleviare il fastidio nella zona della puntura.
È vero che le otiti ricorrenti possono essere sintomo di allergie?
Le cause principali delle otiti ricorrenti sono le infezioni, le condizioni locali del sistema orecchio-naso-gola del soggetto, il fumo passivo, l’inquinamento. A rischio maggiore sono i bambini in età prescolare. L’allergia non gioca un ruolo rilevante.
Gorini S.: Rivista “Un Pediatra Per Amico” (modificato), Maggio-Giugno 2005, pag. 26
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