La pipì e la popò nei lattanti

Quali sono le caratteristiche delle feci nel lattante?

Il lattante che assume solo latte (materno o artificiale) emette normalmente feci semi-liquide o cremose di colore giallo-oro a volte tendente al verde. Il ritmo delle evacuazioni è estremamente variabile da bambino a bambino, infatti alcuni lattanti evacuano tutte le volte che prendono il latte, altri normalmente anche una volta ogni 5-6 giorni.

È normale trovare delle macchie rosse sul pannolino?

Nei primi giorni di vita possono comparire delle macchie rosate dovute alla presenza di sostanze normalmente contenute nelle urine (urati) che depositandosi sul pannolino danno una caratteristica colorazione rosata. È un fenomeno transitorio e non patologico che comunque andrà riferito al medico per seguirne l’evoluzione.

IL PANNOLINO

Quale è il momento giusto per toglierlo?

L’età in cui un bambino è in grado di controllare di giorno l’emissione di feci e urine è variabile: un quarto dei bambini riesce a controllare gli sfinteri già a 2 anni e quasi tutti (98%) possono farlo a 3 anni. Di notte il discorso cambia: riguardo alle feci non ci sono particolari differenze rispetto a quanto avviene di giorno, mentre per la pipì il controllo può avvenire più tardi, attorno ai 5-6 anni.

Come procedere? Esistono delle “dritte” per insegnare al bambino in tempi rapidi?

Bisogna procedere con dolcezza e senza rigide imposizioni, cercando di capire in anticipo se il bimbo è già pronto a quello che gli si chiede e mettendo in conto da qualche settimana a qualche mese perché impari. In questo periodo possono essere del tutto normali fasi di regressione che è controproducente affrontare con rimproveri o peggio punizioni.

Quando togliere il pannolino anche la notte?

È del tutto normale che i bambini piccoli si bagnino durante la notte perché la vescica non ha ancora raggiunto una piena maturazione, sia riguardo al volume di urina che è in grado di contenere, sia riguardo ai meccanismi che permettono al bambino di controllare la fuoriuscita della pipì. Ma quando ci si accorge che la mattina il pannolino è quasi sempre asciutto vuol dire che la maturazione è ormai per sua natura completata.

I PROBLEMI CON LA PIPÌ

Cosa è l’enuresi notturna?

È un disturbo, più che una malattia, e consiste nella perdita involontaria e completa di urina durante il sonno in un’età (5-6 anni) in cui la maggior parte dei bambini ha ormai acquisito il controllo degli sfinteri. È un problema frequente che interessa il 10-15% dei bambini a 6 anni e che tende il più delle volte a risolversi spontaneamente (incidenza solo dello 0.5% negli adulti). Per enuresi notturna non si intende però la saltuaria e sporadica emissione di urine durante la notte, ma il ripresentarsi del fenomeno con una certa frequenza.

È necessario curare l’enuresi?

Prima di decidere se curare e quale terapia sia più corretta per il bambino occorre considerare che l’enuresi è un fenomeno che si risolve, nella quasi totalità dei casi, spontaneamente. Gli interventi che vengono attuati sono tesi ad accelerare la maturazione del controllo della vescica e/o a ridurre il volume totale di liquidi che arrivano alla vescica durante la notte. Il fine è quello di permettere al bimbo di condurre una vita normale e di evitare che possa manifestare un disagio a livello psicologico. La terapia può essere di 2 tipi, farmacologica o comportamentale: sta al medico insieme alla famiglia decidere quale sia più adatta al singolo bambino.
Il problema riguarda solo la notte o ci possono essere problemi anche di giorno?
Spesso sono presenti sintomi urinari anche di giorno: il bimbo aspetta l’ultimo istante per andare a fare la pipì, bagna le mutandine, urina troppo spesso o troppo raramente, non svuota completamente la vescica, si accovaccia e stringe le gambine per trattenere la pipì ecc.

Cosa fare in caso di disturbi urinari diurni?

È opportuno procedere a quella che viene chiamata rieducazione minzionale (vedi in “Enuresi“), una specie di ginnastica per abituare la vescica a svuotarsi nei tempi e modi corretti. Infatti se il bimbo trattiene la pipì durante il giorno la vescica tende a dilatarsi con la conseguenza di non funzionare correttamente né di giorno né di notte.

I PROBLEMI CON LA POPÒ

Un bambino che non evacua tutti i giorni è stitico?

La stipsi è la emissione difficoltosa di feci dure. Questo problema è caratterizzato quindi non tanto dal fatto che il bimbo si liberi più o meno frequentemente, ma dalla difficoltà di evacuare. Alcuni bimbi si liberano tutti i giorni o anche 2-3 volte al giorno, altri una volta ogni 3-4 giorni ma se questo avviene senza fatica e le feci sono normali non c’è stipsi.

Quali sono le cause della stipsi?

La stipsi nel bambino può essere dovuta a cause organiche più o meno banali, a cause psicologiche e infine funzionali, le più frequenti. In questo caso si vede che il bambino tende “a trattenere” le feci ad esempio perché queste sono dure a causa di una dieta povera di fibre (frutta e verdura) e vuole evitare il dolore legato all’evacuazione, oppure perché non riesce ad abituarsi al fatto che è stato tolto il pannolino.

Cosa fare?

Le buone abitudini alimentari si apprendono da piccoli e pertanto è necessario abituare i bambini precocemente a mangiare frutta e verdura. Nel nostro caso utili in particolare prugne e kiwi, verdure verdi, legumi e cibi integrali. Bisogna poi educare il bambino ad evacuare sempre allo stesso orario e a gambine ben aperte e appoggiate per terra. Se questo non è sufficiente sarà compito del medico ricorrere eventualmente ai farmaci specifici.

In caso di diarrea servono le medicine?

In caso di disidratazione la terapia della diarrea si basa principalmente sulla sospensione dell’alimentazione per alcune ore (4-6 al massimo) con contemporanea assunzione di soluzioni reidratanti, a cui segue la ripresa della normale alimentazione. I farmaci addensanti (per rendere le feci più compatte) o i disinfettanti intestinali non sono necessari. Gli antibiotici servono solo in alcuni casi selezionati, mentre possono essere utili a volte i fermenti lattici.

Gorini S.: Rivista “Un Pediatra Per Amico“(modificato), Settembre-Ottobre 2005, pag. 26


© 2006, Dr. Stefano Gorini

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