Scarabocchi sonori

Nei disegni dei bambini i grandi vedono tante cose: questo è il babbo, quella è la luna, là c’è il gatto… Le maestre incoraggiano i giovani artisti e allestiscono per loro mostre nei corridoi della scuola. Le mamme conservano con orgoglio le produzioni artistiche dei loro figlioletti tra i ricordi di famiglia. C’è anche chi, con fare da esperto, interpreta i colori e le tracce sul foglio: “Paolo è un bambino bugiardo, ha disegnato il cielo tutto nero…”.
Sta di fatto che a tutti, fin da piccoli, è data la possibilità di manipolare penne, matite e colori e ciascuno di noi, da sempre, è stato incoraggiato ad esprimersi con i segni e le figure.
Ma se un bimbo riesce finalmente, trascinandosi a carponi, a raggiungere la credenza della cucina e ad improvvisare un assolo per cucchiaio, mestolo e pentola a pressione, subito viene ammonito. “Non si può – urla la mamma – il babbo dorme!”.
E se si avvicina al flauto del fratello o al violino del nonno, attratto dall’irresistibile voglia di toccare, strofinare, pizzicare, picchiare, soffiare, fischiare per scoprirne le magiche sonorità, subito qualcuno lo ferma: “Non così! Prima le note, suonerai quando ne sarai capace”.
Perché non dare invece ai bambini la possibilità di “scarabocchiare con i suoni” prima di apprenderne l’alfabeto? Nessuno comincia a parlare solo se ha imparato la grammatica o a disegnare solo dopo un corso di pittura…
Così come il bambino di giorno in giorno allarga il proprio territorio appropriandosi di ciò che lo circonda, allo stesso modo lasciamo che esplori la realtà acustica in modo attivo, attraverso la scoperta e la manipolazione degli oggetti “sonanti”. Il bimbo potrà sviluppare una migliore attenzione all’ascolto ed una graduale propensione al suono e alla musica se avrà avuto l’opportunità fin da piccolo di fare esperienza diretta del suono/rumore, che già contiene in sé tutte le qualità del suono musicale: forte-piano, acuto-grave, lungo-corto, dolce-stridente ecc.
Il divertimento è inoltre assicurato: nasceranno vere e proprie partiture improvvisate in cui il compositore in erba darà sfogo al proprio istinto creativo e alle proprie potenzialità espressive.

Maddalena Patella, insegnante di musica


© 2004, Dr. Stefano Gorini

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