Favorire l’autostima

COME FAVORIRE L’AUTOSTIMA
(I problemi dell’autonomia, 6-12 anni)

Secondo risultati di uno studio condotto su un vasto numero di preadolescenti, alla formazione della autostima concorrono vari fattori ognuno dei quali non è essenziale in sé, ma la combinazioni di due o più di essi crea in genere un terreno favorevole alla formazione di un buono e realistico livello di autostima. Questi fattori sono:

Sentirsi accettati dagli adulti significativi (genitori, insegnanti). A parità di caratteristiche e potenzialità individuali, i ragazzi che si sentono accettati si identificano più facilmente con gli adulti del loro ambiente, si rivolgono a loro con fiducia e sono socialmente più abili. Al contrario, quelli che vengono spesso inferiorizzati o eccessivamente criticati o resi insicuri da mille dubbi sulle loro capacità o che continuano a essere trattati da “bambini” e a cui non viene mai affidato un compito impegnativo o di responsabilità e che per questi motivi non si sentono parte del mondo degli “adulti significativi”, appaiono socialmente immaturi e più labili nelle loro risposte emotive.

Esperienza di rispetto. Il rispetto degli adulti per le espressioni e le iniziative dei ragazzi è un fattore di supporto per lo sviluppo di una personalità equilibrata e autonoma. Al contrario, l’assenza di fiducia (espressa apertamente o indirettamente sotto forma di iperprotezione e/o interventismo o sovrapposizione, come accade quando un genitore parla al posto del figlio in sua presenza o lo zittisce senza motivo o ridicolizza o lo smentisce bruscamente con la motivazione che lui sa ciò che il bambino pensa e vuole) può convincere il ragazzo della propria inettitudine.

Regole di comportamento. Il rispetto dell’autonomia non è disgiunto dalla richiesta di adeguarsi a una serie di regole di comportamento; regole che sono essenziali per poter vivere in un contesto sociale e per intraprendere e portare a termine un lavoro, un’iniziativa, un’attività in gruppo. Alla fine vivono più esperienze di libertà quei fanciulli e quei ragazzi che si muovono in un ambito delimitato da alcune regole di base (ragionevoli e condivise) piuttosto che quelli che dispongono di una apparente libertà di movimento. Alcune regole servono come punto di riferimento e consentono di sviluppare comportamenti responsabili e autonomi. La totale e indiscriminata libertà di movimento può essere invece una falsa libertà, soprattutto nell’età che stiamo considerando: può essere la libertà di non concludere nulla, di non sviluppare interessi, di fare esperienze autolesioniste. In un contesto caotico o lassista o in assenza di guida il bambino e il ragazzo non dispongono di parametri per inquadrare la realtà, perdono molto tempo, imparano poco e possono anche andare incontro a esperienze traumatizzanti che li scoraggiano e che, in ultima analisi, finiscono per essere lesive della loro libertà.

Autostima di modelli adulti. La stima che gli adulti significativi hanno di loro stessi, quando c’è, è di aiuto per due motivi: primo, perché fornisce un modello positivo; secondo, perché l’adulto non necessita di successi vicarianti a spese del bambino o del ragazzo. (E’ stato rilevato che le madri con scarsa stima di sé tendono più delle altre a sminuire i propri figli e/o a trattarli come un peso).

Contribuisce alla formazione di una autostima realistica anche un certo quantitativo di condizioni negative, quali si verificano normalmente nel vivere quotidiano, in quanto esse consentono di avere una visione obiettiva dei rapporti sociali e delle difficoltà della vita e abituano all’uso di strategie produttive ai fini della propria difesa e della propria realizzazione.

Anna Oliverio Ferraris
Psicologia dell’Età Evolutiva, Università “La Sapienza” di Roma
da “Crescere. Genitori e figli di fronte al cambiamento”, Raffaello Cortina Editore


© 2002, Dr. Stefano Gorini

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