I bambini e la televisione

CURA DEL BIMBO DAVANTI ALLA TELEVISIONE
(ovvero: poca TV e con noi genitori)

 

 

    • Controllare che:
      • La distanza del bambino dalla televisione sia di almeno 3 metri (se tende ad avvicinarsi o se bruciano gli occhi può essere opportuna una visita oculistica).
      • La posizione dell’apparecchio sia centrale e all’altezza degli occhi.
      • Il bimbo sia seduto correttamente e non sdraiato.
      • La qualità delle immagini (contrasto, luminosità) e il volume del suono siano ottimali.
      • Sia presente una fonte di luce dietro o sopra il televisore.
    • Ridurre il più possibile le ore di ascolto (il bambino italiano sta in media 4 ore davanti alla TV, troppe).
    • Limitare la visione ai programmi pomeridiani per ragazzi.
    • Controllare che cosa il bambino guarda. Vanno evitati i programmi:
      • Violenti (attenti anche ad alcuni cartoni animati). La violenza in Tv produce attitudini e comportamenti che possono manifestarsi anche dopo molti anni quando il bambino diventerà adulto.
      • A contenuto sessuale. La TV può influenzare il comportamento sessuale: alcuni studi hanno dimostrato che adolescenti che guardavano la TV da soli avevano una attività sessuale da 3 a 6 volte più frequente rispetto a quelli che la guardavano in compagnia di un genitore.
    • Non permettere l’uso del telecomando: preferire i programmi registrati di cui si conosce già il contenuto.
    • Favorire la visione con gli altri bambini o con noi genitori: può essere una buona occasione per stimolare la discussione su quanto viene trasmesso. Questo è essenziale perché permette di attenuare i rischi di una esperienza passiva, unidirezionale (TV verso bambino e non viceversa) con una critica e uno sviluppo autonomo del proprio pensiero.
    • Non permettere che il bambino mangi davanti alla televisione: può perdere il controllo della quantità di cibo ingerito con maggior rischio di obesità. Spegnere quindi la televisione quando si è a tavola o il bimbo fa la merenda.
    • Stimolare comunque sempre interessi alternativi (gioco, vita all’aria aperta, sport, lettura, musica ecc.) e ricordare che la televisione non è una baby-sitter!

© 2002, Dr. Stefano Gorini

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