Gli ormoni: le domande più frequenti

Che cosa è la crisi genitale?

Si tratta di un fenomeno fisiologico legato al passaggio al feto, durante la gravidanza e attraverso la placenta, di ormoni (estrogeni) prodotti dalla madre. Nelle bambine di pochi giorni questo passaggio può determinare la comparsa di una secrezione vaginale di colore rossastro, mucosa, simile a una mestruazione. Si tratta di un fenomeno transitorio che dura al massimo pochi giorni e che non deve preoccupare.

E la tumefazione delle mammelle nei neonati?

Anche questa ha una causa ormonale: si tratta di una tumefazione di entrambe le ghiandole mammarie che alla nascita si presentano lievemente ingrandite, sia nella femmina sia nel maschio. In genere questo ingrossamento, piuttosto frequente da osservarsi, regredisce nel giro di qualche mese. Nella tradizione popolare una volta vi era l’abitudine di spremere le mammelle nella convinzione che questo favorisse in qualche modo lo “sgonfiamento”, questa pratica è stata per fortuna ormai totalmente abbandonata perché, oltre che inutile, era anche dannosa per i rischi di infezione.

Che significato ha l’ingrossamento del seno nella bimba più grande?

L’aumento di volume del seno è il primo segno che compare all’inizio della pubertà nella maggior parte delle femmine (ma per alcune bambine il primo segno è la comparsa di peluria al pube): questo fenomeno si osserva in un’età variabile dagli 8 ai 13 anni ed è la conseguenza di una attivazione degli ormoni dell’ipotalamo/ipofisi che stimolano le ovaie a produrre estrogeni. Prima di queste età la comparsa di ingrossamento del seno deve fare sospettare la cosiddetta ”pubertà precoce” e allora bisognerà indagarne le cause per instaurare eventualmente opportune terapie. Un’altra causa di ingrossamento del seno è il “telarca prematuro”, fenomeno dovuto a una breve attivazione dei sistemi ormonali sopra descritti: si distingue dalla pubertà precoce perché è transitorio e senza altri segni puberali; in ogni caso è compito del medico distinguere le due forme.

Quando compare la pubertà nel maschio?

L’età è variabile dai 9 anni ai 13 ½ . La stimolazione dell’ipotalamo/ipofisi agisce sui testicoli (il primo segnale è il loro aumento di volume), che iniziano a produrre testosterone. Se nella femmina l’anomalia che si riscontra più comunemente è l’anticipazione della pubertà, nel maschio al contrario si osservano più spesso problemi legati ad un ritardo di inizio della pubertà (oltre i 13 anni). La causa più frequente è familiare e non ha quindi significato di patologia: la pubertà compare semplicemente oltre l’età limite ma, una volta iniziata, procede regolarmente. Il problema, più che altro psicologico, è legato alla bassa statura: in assenza di sviluppo non vi è il conseguente aumento di statura e questo può mettere “in crisi” chi si trova ad avere ancora un corpo da bambino, mentre i suoi coetanei sono tutti “più grandi”. Anche in questo caso è compito del medico controllare che tutto proceda normalmente e, insieme ai genitori, rassicurare il ragazzino su quanto sta avvenendo.

L’obesità è causata da un disturbo ormonale?

Raramente l’obesità è causata da alterazioni ormonali e in questi casi, se l’alterazione è presente dalla nascita, si associa il più delle volte a bassa statura. Tuttavia qualunque tipo di obesità elevata, anche quindi quella che riconosce un’origine non ormonale, può determinare una alterazione dei meccanismi di regolazione di alcuni ormoni, in particolare dell’insulina. Questa alterazioni secondarie sono comunque reversibili se si riesce a far ritornare il peso a valori “accettabili”.

Che cosa è il gozzo?

È un ingrossamento della parte anteriore del collo, sopra lo sterno. E’ dovuto a un aumento di volume della tiroide e colpisce prevalentemente le femmine. La causa oggi più frequente è una infiammazione di questa ghiandola (una volta era la carenza di jodio, minerale indispensabile per la formazione degli ormoni tiroidei). A volte si assiste a una guarigione spontanea ma in alcuni casi si ha un’evoluzione verso un ridotto funzionamento della ghiandola tiroide (ipotiroidismo) con sintomi, variabili da soggetto a soggetto, che comprendono il rallentamento della crescita, l’aumento del peso, la stanchezza, la sonnolenza, la riduzione della resa scolastica. La diagnosi è relativamente semplice e si avvale di esami del sangue e di un’ecografia del collo.

Che cosa è l’età ossea?

Alla nascita molte piccole ossa che compongono la mano non sono ancora presenti, essendo il loro posto occupato da altrettante cartilagini che solo col tempo diventeranno ossa. Si è visto che questa progressione dalla cartilagine all’osso avviene con regolarità, al punto che, osservando una radiografia della mano di un bambino, si può risalire a quanti anni ha. Ebbene, si è notato che in situazioni particolari le cartilagini possono evolvere in ossa troppo rapidamente o troppo lentamente, per cui l’età del bambino (età anagrafica) può risultare maggiore o minore dell’età delle sue ossa (età ossea). Lo studio dell’età ossea, semplice ad eseguirsi (è sufficiente una radiografia della mano), è quindi fonte di preziose informazioni per il pediatra in quanto la sua normalità è già in grado di escludere con sufficiente certezza la maggior parte delle patologie che riguardano la crescita e il sistema endocrino.

Gorini S.: Rivista “Un Pediatra Per Amico“(modificato), Novembre-Dicembre 2005, pag. 26


© 2008, Dr. Stefano Gorini

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