L’influenza

È una malattia virale, molto contagiosa, causata da virus che cambiano aspetto di anno in anno ed è per questo che si contrae più volte nella vita. Il nostro sistema immunitario non riesce infatti a proteggerci completamente come nel caso di altre malattie virali (varicella, morbillo, rosolia ecc.). A tutte le età si può esserne colpiti, ma i bambini sono particolarmente suscettibili specie se in età scolare.

Come avviene il contagio?

    • Per contatto diretto da persona a persona.
    • Indirettamente, tramite le goccioline di saliva emesse dalla persona ammalata o che si sta ammalando o tramite gli oggetti da poco contaminati da secrezioni del naso-bocca.

Il virus penetra attraverso le vie respiratorie, e il periodo di incubazione è breve, da 1 a 3 giorni.
La malattia si manifesta con epidemie, vale a dire che quando l’influenza si diffonde, vengono contagiate in breve tempo molte persone per cui si raggiunge un picco di molti malati nel giro di 2-3 settimane. Si ha poi un progressivo decremento fino alla scomparsa. Di solito la durata di un’epidemia nei nostri climi è 1-2 mesi e la stagionalità è tipicamente invernale. Se la diffusione è in tutte le parti del mondo si parla di pandemia.

In che periodo della malattia avviene il contagio?

La persona infettata dal virus è contagiosa dal giorno antecedente al manifestarsi dei primi sintomi fino a circa 7 giorni dopo o, a volte e nei bambini più piccoli, qualche giorno in più.

Come si manifesta la malattia?

È una malattia respiratoria acuta che si manifesta con febbre più o meno alta, raffreddore, tosse e spesso mal di gola. Sono frequenti il mal di testa e il male alle gambe; a volte sono presenti anche diarrea o vomito, di solito però non violenti.
La febbre se ne va generalmente in 2-3 giorni, ma a volte persiste anche per 5. La tosse dura spesso qualche giorno in più.

Cosa fare?

Tenere bassa la febbre con i farmaci antipiretici (non usare mai l’aspirina nei bambini), e non fare mancare liquidi da bere in abbondanza. Eventualmente, nei bambini particolarmente inappetenti, controllare l’acetone.
Sciroppi per la tosse e gocce per il raffreddore vanno usati solo se questi sintomi sono particolarmente fastidiosi.
Gli antibiotici non servono nelle fasi iniziali ma solo in caso di complicanze: vanno usati solo se prescritti del pediatra.

Quali le complicanze?

La complicanza più frequente è la sovrainfezione batterica che si manifesta per lo più con bronchiti, broncopolmoniti o otiti. La malattia, iniziata in un modo, prosegue in un altro perchè nuovi germi, i batteri, approfittano dello stato di scarse difese del soggetto ammalato a causa del virus. Ed ecco che dopo qualche giorno la febbre e/o la tosse invece che migliorare peggiorano, oppure si ha un ritorno della febbre dopo che era scomparsa. In caso di otite un sintomo tipico, ma non presente sempre (come credono in molti) è il male all’orecchio. Diagnosticare una complicanza spetta al pediatra, ma un genitore può aiutarlo riferendo con precisione e nei tempi adeguati quanto si sta verificando.
E’ opportuno anche mettersi in contatto con il medico qualora il vomito e/o il mal di testa siano particolarmente insistenti, oppure se le condizioni generali del bambino tendono progressivamente a peggiorare.

NB. Queste brevi note hanno una finalità informativa generale e non sostituiscono in alcun modo l’atto medico del proprio pediatra


Bibliografia
Bartolozzi Guglielmi, Pediatria, Masson Ed.2003, pp.518-22
Red Book 2003, pp.315-22


© 2005, Dr. Stefano Gorini

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